Giulia Di Cairano
Sono Giulia, abito questa terra da solo la metà di un trentennio, vivo a Calitri, paese della provincia di Avellino, e frequento il secondo anno del liceo scientifico.
Di me, nel mondo, non ho ancora forse seminato molto.
Nome, data di nascita, residenza ed istruzione sono solo gabbie che la società mi ha imposto.
Giulia è, in me, un antico canto latino, i miei anni sono un robusto tronco in cerca di cielo, con cerchi interni che contano le vite di persone e personaggi, dimoro nella parola e provo a trovare un equilibrio tra i mondi interni “domi militiaeque”.
Amo la scrittura ed in particolare la poesia, per la quale non conosco parola umana degna di ritrarla.
Mi diletto nella lettura di romanzi d’ogni tipo, così come dei loro adattamenti cinematografici, anche se il giallo è in assoluto il più ammaliante. Inoltre, la musica è sempre in grado di farmi allargare le labbra a mo’ di sorriso.
Accanto a giogaie, colli, mari e lagune del mondo umanistico, si affianca quello scientifico. Il contorno della mia infanzia è stato infatti disegnato dai lego, che io chiamavo sempre “costruzione”, e da una passione verso la geometria. Così è nato il mio primo sogno nel cassetto: l’architettura.
L’incontro tra questa e la poesia mi ha insegnato l’attrazione tra opposti, la convivenza nella diversità e l’esistenza necessaria della luce per l’ombra e viceversa. Ho imparato a capire quando dover colorare dentro i bordi e quando poterli varcare, concedendomi all’infinito.
Ad oggi, sento di appartenere al genere umano e mi propongo l’obiettivo di aiutare e supportare l’altro, giacché i nostri cuori battono all’unisono.